Riassunto di “All’origine della pretesa cristiana”




rose selvatiche bianche - 1889
rose bianche selvatiche – 1889 – INGRANDISCI

6° Cap. LA PEDAGOGIA DI CRISTO NEL RIVELARSI (71)


  1. Le linee essenziali della pedagogia rivelativa
    • maestro da seguire
    • la necessità di una rinuncia
    • di fronte a tutti
  2. A causa sua: il centro della libertà
  3. Il momento dell’identificazione
    • l’origine della legge
    • il potere di rimettere i peccati
    • l’identificazione con il principio etico

Alla domanda che nasceva nel cuore della gente che lo seguiva, abituata al suo discorrere, al suo atteggiamento, la sua capacità di influsso e di potere sulle cose, Cristo non ha dato immediatamente una risposta compiuta.

Gesù ha usato una intelligente pedagogia nel definirsi

Lo ha fatto lentamente così da provocare negli altri una graduale evoluzione per assimilazione, attraverso processi destinati a favorire per una specie di osmosi la convinzione.

Leducazione migliore è quella impostata in modo che l’evoluzione avvenga senza che chi affronta il passaggio se ne accorga.

Meno scontro c’è, più normale è lo sviluppo.

Gesù, quindi, seguì una linea educativa nella quale prima tradusse in espressioni implicite e concrete quell’idea che alla fine doveva esprimere apertamente.

La concretezza – l’idea che si incarna – e l’implicito – far capire senza definire astrattamente –  restano la più naturale ed efficace linea educativa.

Non esisteva neanche per i discepoli più vicini la possibilità di capire la portata di una risposta immediata e diretta alla loro domanda.

Infatti quello che Gesù dirà di sé riuscirà ad imporsi esclusivamente per il contesto illustrativo che la sua persona avrebbe determinato.


CONVINZIONE in:


1 – Le linee essenziali della pedagogia rivelativa (75)

Il maestro da seguire (75)

Innanzitutto

chiede che lo si segua.

I primi modi con cui Gesù propone sé stesso sono così dalla gente comprensibili ed accettabili.

Ripensando al loro passato, che grande significato acquistava allora quella prima parola udita: «Seguimi».

Ma nell’istante in cui l’hanno udita, il suo contenuto totale e profondo non poteva essere percepito.


SEGUIRE in:


La necessità di una rinuncia (75)

Ma via via che il tempo passa Gesù aggrava la sua richiesta.

La chiamata a seguirlo non si identifica solo con la prontezza a riconoscerLo giusto, ma meritevole di fiducia, ma è congiunta alla necessità di

“rinunciare a sé stessi”.


Di fronte a tutti (76)

 Gesù però pretendeva non solo che lo seguissero realizzando un distacco da quello che possedevano, ma che fossero

Del resto nessun rapporto è mai intero e vero se non ha la forza di prodursi socialmente.

Un sentimento umano ha come suo estremo segno di verità il «di fronte alla società», e il «di fronte a tutti».


2 – A causa sua: il centro della libertà (77)

Si delinea una identità nuova, un volto diverso, per cui quello che di valido si fa è valido non perché lo si sente o lo si giudica tale, ma perché

lo si compie per Lui.

Lentamente Gesù colloca la sua persona al centro della affettività e della libertà dell’uomo.

E questo diventa sferzante quando Egli si pone addirittura in paragone con gli affetti più intimi dell’uomo stesso.

Egli pone la propria persona nel cuore degli stessi sentimenti naturali, si colloca a pieno diritto come loro radice vera.

Gesù si colloca al centro di tali rapporti, come nel cuore che li origina e senza del quale non avrebbero più vita.

Quando la Sua proposta si chiarisce come una pretesa di entrare nel dominio della nostra libertà, allora

o lo si accetta, e diventa amore, o lo si rifiuta e diventa ostilità.

Proprio per quel modo di proporsi comincia a nascere verso di lui una ostilità, quando cioè egli prende a manifestare la propria presenza come pretesa di significato decisivo e di potere determinante nell’ambito della libertà della gente.


LIBERTA’ in:


Per riconoscere tale pretesa, chi ascolta deve rinunciare a sé stesso, deve sacrificare l’autonomia del proprio criterio, in un modo così sensibile come può avvenire soltanto nell’amore.

Se questa rinuncia a sé è rifiutata, si desta una avversione radicale, profonda, che cercherà in tutti i modi di giustificarsi.

«Coloro che trasmettono preconcetti e li conservano, si ribellano contro questo insegnante di novità. È intollerabile per loro. Lo era e lo è ancora oggi. Lo sarà sempre».

C. Tresmontant – Cristianesimo, filosofia, scienze

3 – Il momento dell’identificazione (81)

Allora Gesù rispose alla grande domanda: «Tu chi sei?» attribuendo a sé gesti e ruoli che gelosamente la tradizione ebraica riservava a Jahvè.

Egli così si identificava con Dio.

Questa identificazione è avvenuta soprattutto secondo tre flessioni


L’origine della legge (82)

Gesù ha identificato sé stesso con l’origine della Legge.

Gesù modifica ciò che per il fariseo rappresentava il divino comunicato all’uomo, identificando così sé stesso con la fonte della Legge. (L’elenco di Matteo 5,21 e seguenti«Fu detto….ma io vi dico»).


Il potere di rimettere i peccati (83)

Ricordiamo l’episodio del paralitico guarito quando Gesù rivendica a sé il potere di rimettere i peccati, e lo rivendica in modo fattuale, oltre che con la parola.

L’inaudita libertà con la quale Gesù si presenta solleva una domanda: con quale autorità fai tu codeste cose?.


L’identificazione con il principio etico (83)

Riandiamo al racconto del Giudizio finale come è riportato nel vangelo di Matteo (Mt 25,31-44).

Qui si tratta del Giudizio ultimo, e ciò che agisce in esso è il principio etico: non il legislatore, ma l’origine, o meglio, la natura del bene.

Gesù si è posto come discriminante tra il bene e il male, non tanto come giudice , ma come criterio di identità.

Questo, pur restando nell’ottica di una implicitezza, è l’affermazione più potente della coscienza che Cristo aveva della sua identità con il divino.

Perché il criterio del bene e del male coincide con il principio delle cose, con l’origine ultima della realtà.

La sorgente etica per eccellenza è il divino, il principio del bene coincide con il vero.

Vivere vuol dire servirlo, seguirlo.