Riassunto di “Perché la Chiesa”

Parte seconda

I FATTORI COSTITUTIVI DEL FENOMENO CRISTIANO NELLA STORIA



E.Hopper – Tramonto sulla ferrovia – 1929 (ingrandisci)

1° Cap. LA CONTINUITA’ DI GESU’ CRISTO: radice della coscienza che la Chiesa ha di sé stessa

1 – La strada che percorreremo (81)

Cercheremo in un breve rilievo storico di sorprendere i fattori strutturali del fenomeno Chiesa così come appaiono agli inizi.

(A)

La Chiesa è un fenomeno storico: è emersa, è «venuta a galla» nel flusso della storia a un certo punto.

Ci domanderemo dunque quali siano i fattori decisivi di tale fenomeno, così come si possono riconoscere dalle origini.

(B)

Vedremo l’esito della presa di coscienza che lungo i secoli la vita cristiana ha realizzato circa il valore di quei fattori che avremo nel nostro rilievo individuato.

Ci accorgeremo di come la Chiesa pone sé stessa nella storia, di ciò che dice di essere: accenneremo perciò sinteticamente alla visione dottrinale dogmatica che la Chiesa ha acquisito di se stessa.

(C)

Ci introdurremo, e questo è il punto a mio avviso esistenzialmente più interessante, a una verifica delle affermazioni della Chiesa.

Ci domanderemo cioè come si fa a capire se quello che la Chiesa dice di essere è ragionevolmente documentabile come vero.


2 – Il nesso con Gesù Cristo (82)

La Chiesa si pone nella storia innanzitutto come rapporto con Cristo VIVO.

Ogni altra riflessione, ogni altra considerazione consegue a questo originario atteggiamento.

«L’esecuzione di Gesù sarebbe quindi passata inosservata se, due giorni dopo, alcuni amici e discepoli non avessero visto apparire, pieno di vita, colui del quale avevano rispettosamente deposto il corpo in un sepolcro nuovo»

G: Bardy – La conversione al cristianesimo dei primi secoli

Dopo il primo attimo di smarrimento, cominciarono a riunirsi, forse più di prima, incominciarono addirittura ad aggregare qualcun altro.

L’inizio della Chiesa è proprio questo insieme di discepoli, questo gruppetto di amici, che dopo la morte di Cristo sta insieme ugualmente.

Perché?

Perché Cristo si rende presente in mezzo a loro.

Con la loro esistenza e con la loro testimonianza quei primi discepoli , quel gruppetto di amici, ci trasmettono che Dio non è sceso sulla terra un istante, come punto della storia inafferrabile per coloro che sarebbero venuti dopo l’epoca in cui egli fu in Galilea e in Giudea.

Dio è venuto nel mondo per rimanere nel mondo:

Cristo è l’Emmanuel, il Dio con noi.

C’è perciò una CONTINUITA’ FISIOLOGICA tra Cristo e questo primo nucleo della Chiesa, ed è così che questo gruppetto di persone inizia il cammino nel mondo: come continuità della vita dell’uomo Cristo presente e attivo con loro.

L’assiduità e la concordia nella preghiera si radicavano nella fiducia e nella esperienza del Maestro presente.

Non è il ritratto di un gruppo che ha saputo abilmente riorganizzarsi dopo i colpi di una avversa fortuna, ma di un gruppo che non si è mai sciolto, perché il motivo della loro unione non li ha mai abbandonati.

Nulla è cambiato, per un verso, da quando camminava per le strade di Galilea operando miracoli e rimettendo i peccati, scandalizzando i dottori della Legge:

Egli è operante come prima.

Sorge però il problema: quello della natura della sua continuità nella storia.

Sorge in tal senso il problema della Chiesa, che si lega a quello stesso di Cristo.

Il problema della Chiesa, prima di essere affrontato criticamente per valutarne la proposta, va visto nella sua radice di continuità di Cristo, così come si è posto ai primi che lo hanno vissuto, così come Gesù stesso lo ha posto dopo che tutta la sua missione in questo mondo era stato di rendere presente il padre attraverso di sé.

Conclusione

Potremmo dire che il contenuto della autocoscienza della Chiesa delle origini sta nel fatto che essa

è la continuità di Cristo nella storia.

Perciò ogni dettaglio analitico, ogni passo per addentrarci in questo problema, dovrà portarci alla verifica di questa radice.


CHIESA in:


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