Riassunto per appunti della “Vita di don Giussani”

Capitolo 8

« La vita, qualcosa di immenso valore se Cristo l’ha abbracciata»

Montini, la Missione cittadina e Il Senso Religioso (1957-1958) (203)

204

Savorana: l’arcivescovo Montini riceve in più occasioni don Giussani.

206

Padre Gheddo, a proposito del tavolo di ping pong:

«Non era più necessario: don Giussani parlava di Gesù Cristo in modo che anche a me, sacerdote e missionario, pareva nuovo e affascinante.

Tutto il resto veniva dopo, gite, attività caritative, dibattiti culturali: al centro c’era l’amore e la passione per Gesù Cristo».

207

Gaio Mario Vittorino retore romano:

«Da quando ho incontrato Cristo mi sono scoperto uomo».

207

Giuss.:

«Il movimento di GS non vuol lasciare pace a questo riguardo…vuol gridare senza tregua contro l’illusione di sentirsi cristiani a posto».

208

Montini in appendice ad un volumetto di Giussani:

«Bisogna rimontare la capacità dei giovani all’apostolato con rinfrancare in essi la fiducia nella nostra fede, e nella nostra dottrina».

209

Montini nella medesima lettera pastorale:

«…una persona ci deve salvare, non una dottrina

…non un’organizzazione, non una rivoluzione..un uomo solo è il nostro maestro e non c’è in altro salvezza….(ecco la risposta cristiana ai problemi della vita) il buon uso della libertà e quindi della soluzione dei problemi,

dipende dall’attaccamento a Cristo».

213

Montini:

«L’uomo moderno va perdendo il senso religioso….non regge di fronte alle due forme di critica dominanti: il laicismo borghese e l’ateismo marxista”.

216

Montini durante la missione:

«Quante volte passando per la città assorbita e tesa nel suo incessante e frettoloso lavoro, abbiamo pensato con ansia nel cuore come far giungere una parola amica, a tutta la gente, che ci appare così estranea e remota dal tesoro vitale della nostra verità, e nel tempo stesso a noi così stretta per vincoli di civile simpatia e di cristiana fratellanza!

Quante volte guardando alle case, vecchie e nuove, dell’immensa città, alveari umani, a cui non arrivano i nostri passi, ci siamo chiesti se e come avremmo mai potuto renderli penetrabili ad un soffio dello Spirito vivificante del Vangelo».

221

Gius. nei Raggi:

«C’erano bambini in IV ginnasio che facevano delle osservazioni durante il raggio che ti lasciavano a bocca aperta.

In quel momento in cui sentivo quel bambino, quel ragazzo, io ero discepolo e lo annotavo.

Quello era la mia autorità, perché lo Spirito in quel momento suggeriva a lui una testimonianza di verità».

224

Giuss. in un Raggio:

«Se io mi unisco a te, la tua esperienza è anche la mia.

Il dubitare perché non si è sperimentato direttamente è solo odio e ostilità per l’uomo».

226

Tracce d’esperienza Cristiana :

«Cristo era l’unico nelle cui parole tutta la loro esperienza umana si sentiva compresa e i loro bisogni presi sul serio e portati alla luce là dove erano inconsapevoli e confusi.

Le loro esperienze, i loro bisogni, le loro esigenze, sono loro stessi, quegli uomini, la loro umanità stessa».

227

suor Gelsomina:

«Don Giussani non tollerava che sciupassimo un’esperienza di bellezza».

228

Giuss:

«Se un ragazzo o una persona matura disperde il tempo libero, non ama la vita: è sciocco».

232

Giuss.:

«Non sono qui perché voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò».


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