Temi di “Perchè la Chiesa”

Clicca sulla iniziale della parola che ti interessa

ABCDEFG/HIKLMNOPQRSTUV


Lettera «B»


Battesimo

(247) C’è un primo gesto fondamentale per cui nella vita della Chiesa un uomo è reso immanente al mistero di Cristo: è il Battesimo, il gesto con cui Cristo afferra l’uomo e lo porta dentro di sé.

L’acqua presente nella cerimonia del battesimo, era un tempo più abbondante e in essa ci si immergeva.

Simbolo primordiale e ambivalente, l’acqua è il segno della vita, e la parola del celebrante su di essa rende presente la forza ricreatrice dello Spirito di Dio, ma è anche simbolo di rischio e fatica per cui l’uomo attraversa il mare della vita, con una libertà diversa.

Attraverso il segno di questa immersione e rigenerazione Cristo afferra nella storia l’uomo che sceglie come suo discepolo.

Dice Paolo (Gal 5, 27-29):

«Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo [ cioè immedesimati con Lui]. Non c’è più né giudeo né greco: non c’è più né schiavo né libero; non c’è più né uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa».

Una immedesimazione che diventa determinante per la fisionomia dell’uomo, ne tocca le più intime fibre, lo trasforma, lo rende creatura nuova.

Battesimo ai bambini

(255s) Senza la possibilità moralmente prevedibile di una educazione alla fede del soggetto, sarebbe ingiusto imporre il battesimo, salvo si fosse sulla soglia della morte.

Vale a dire: la libertà della persona è concepita dalla Chiesa profondamente inscritta in un contesto comunitario, in un corpo.

Senza un minimo contesto comunitario, la libertà non potrebbe agire.

Il cristianesimo evita, quindi, l’astratta affermazione della persona secondo una visione di autonomia che in effetti non corrisponde alla realtà.

L’uomo è profondamente legato agli altri uomini, e il bambino, nella sua dipendenza dai genitori è emblematico in questo senso.

È vero che il bambino non ha ancora esplicitata la sua capacità di libertà, tuttavia egli non è estraibile dall’unità in cui nasce e di cui fa parte.

Ed è proprio questa dimensione comunitaria in cui viene al mondo che permette come prospettiva educativa lo sviluppo della sua capacità di libertà.

(256) La comunionalità è essenziale allo sviluppo, alla educazione della persona.

In particolare i  Battesimo è concepito dalla Chiesa come appartenente alla comunità cristiana.

Per questo la Chiesa dà il Battesimo ai figli – salvo la grande occasione della morte – solo nel caso in cui è moralmente prevedibile che quel bambino possa essere educato nella comunità cristiana, perché altrimenti quella libertà non potrebbe avere storia.

Sono le due dimensioni della persona che nel cristianesimo vengono affermate: la comunionalità e la storia.

La personalità è formata nella comunione e nella storia.  


Benedettismo

(188) Il benedettismo sottolineava il fenomeno della fede come avvenimento globale e quindi, in particolare, la dimensione sociale e quella liturgica.

Herling:

«Il monastero offre al monaco ogni cosa. È il suo mondo, e lui non ha alcuna nostalgia di quello esterno. Il monastero non è una prigione, ma è comodo e bello; e produce di tutto, assai meglio che al di fuori delle sue mura. L’abate è il padre della famiglia claustrale, che governa non in base a un codice penale e con mezzi coercitivi, ma con autorità paterna. Il servizio  liturgico, precipua occupazione del monaco, è ricco, edificante, e non opprime con lunghe ore di preghiera. Il monaco ama il proprio convento, che è la sua patria. Qui regna la pace benedettina».

Clicca sulla iniziale della parola che ti interessa

ABCDEFG/HIKLMNOPQRSTUV