Temi di “Perchè la Chiesa”

Lettera «K»


Koinonia

(124ss) Il termine koinonia è preso dal vocabolario comune, dal lessico normale della lingua popolare greca.

Non è quindi una parola che allude ad esperienze particolari, spirituali o psicologiche, bensì a qualcosa di usuale nella vita degli uomini.

Questa significazione lessicale normale è riflessa anche nel Vangelo.

Quando Luca( Lc 5,10) parla di alcuni pescatori della Galilea che erano comproprietari di una flotta di pescherecci dice: «Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone», e usa la parola koinonoi, in latino communicantes: assomiglia a qualcosa  che noi chiameremmo soci di una cooperativa.

Indica cioè i rapporti realmente reciproci tra gente che, per un determinato motivo, ha qualche interesse in comune, partecipa a un comune interesse.

(125) La parola koinonia indica, prima di tutto, una realtà esistente, Cristo, posseduta in comune dagli uomini che la riconoscono.

(131ss) La parola communio o koinonia, che abbiamo visto tendere a esprimersi come una condivisione vissuta nella dipendenza da Gesù Cristo, assume una connotazione istituzionale.

La parola koinonia o communio, indicava il risultato di un nuovo modo di vita in termini di forme sociali stabilite, indicava che i nuovi rapporti erano così evidenti e costantemente ricercati da raggiungere i primi ma fondamentali tratti di un assetto istituzionale.

Così koinonia e communio vengono usate per indicare la Chiesa come tale, si pongono come sinonimo del termine ekklesia, indicando l’unità del popolo di Dio come fatto sociale che ha preso una sua forma, come istituzione, struttura sociale nuova.

(134) Il terzo fattore analitico che caratterizzava la realtà ecclesiale come comunione era il gesto eucaristico.

Esso era totalmente implicato dal termine koinonia, perché sentito come supremamente espressivo dell’unità della Chiesa come tale.


Koinonoi

(124s) Questo termine ha due informazioni da rivelarci: la prima che essere koinonoi implicava un possesso comune; la seconda è che da questo possesso in comune conseguiva una solidarietà fra loro.

(125) Quei pescatori avevano in comune la proprietà di una flottiglia di pescherecci, e perciò si potevano chiamare koinonoi, communicantes, cointeressati in una comunione di beni, diremmo noi, in cooperativa.

Possedevano in comune una unica ragione di vita, la ragione della vita, Gesù Cristo.

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