Temi di «La convenienza umana della fede» -1a parte

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Lettera «B»

Bisogno

249-250 – La memoria, la coscienza di Cristo rende estremamente concreti ed estremamente vigilanti su tutte le condizioni del vivere; più precisamente, ci rende capaci, rende la nostra vita estremamente sensibile a quel fenomeno che si chiama «bisogno», al fenomeno dei bisogni umani.

È è nei bisogni umani che si incarnano i desideri del cuore; ed è nel contesto di certe condizioni che le esigenze originali della nostra persona diventano bisogno.

Allora la memoria di Cristo rende incapaci di stare fermi: attraverso una generosità maggiore, una scaltrezza maggiore o minore, […] rende obbligatorio per noi immaginare e creare strutture capillari e tempestive per rispondere a quei desideri che si incarnano come dolore o come aspirazione in quei bisogni.

Ecco, queste strutture operative immaginate, create per affrontare i bisogni in cui si incarnano i desideri ed esigenze del cuore di un uomo, dei cuori umani, noi le chiamiamo «opere».

Così nello stipendio del 27 del mese è implicato un altro bisogno: quello della moglie, dei figli o del proprio sopravvivere, ma esso è come surclassato da un ideale che accumuna il proprio interesse alla necessità di coloro che la mattina presto salgono sulla carrozza.

Allora «opera» è innanzitutto il lavoro quotidiano, se esso è visto nella prospettiva del suo nesso con il disegno totale, se è vissuto per pietà degli uomini, per stupore, gratitudine e amore a Cristo vissuto nella pazienza.

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