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Lettera «T»
Terra
85 – La terra è del Mistero, non è nostra. La terra, la vita nella sua esistenza di ogni momento, nella circostanza secondo la banalità accanita dei dati che la compongono, è del Mistero.
119 – La virtù più adeguata, più definitiva per l’uomo, dell’uomo che era niente ed è diventato terra, polvere, è l’umiltà, che deriva da humus, che vuol dire «terra».
121-122 – «È dalla terra, dalla solidità» – la terra o la solidità è il complesso di condizioni in cui si incarna la vita: il vestito, la voce che ho, gli occhi che mi servono fino a un certo punto -«che deriva necessariamente un parto pieno di gioia» – o di grido, ma è il grido della letizia, di ciò che nasce -«e insieme il sentimento dell’opera che cresce».
230 – Lettera: «Dalla terra della mia umanità io cerco, invoco, supplico Cristo, certa di averlo già come compagno insostituibile della vita, come verità profonda di ciò che cerco, sento, desidero, guardo, tocco e faccio. Tutto, a poco a poco, insensibilmente si compie.»
Tendenza/tensione
56 – Ecco come si potrebbe tradurre la legge della koinonìa: la tendenza a mettere in comune tutto, sia i beni spirituali che i beni materiali,, dove la parola «tendenza» è la vera formula della legge cristiana, che non è mai una misura, come invece sono tutte le norme morali, o i cosiddetti valori umani, che misurano.
La giustizia umana misura; invece la morale cristiana non misura mai, guarda se stai tendendo, guarda in che posizione di tensione e di direzione sei, se stai tendendo a mettere tutto in comune, sia le risorse materiali che le risorse spirituali.
Tendenza dunque. Ma la parola tendenza che cosa salva? Salva l’unico modo di rapporto tra l’uomo e l’infinito, che si chiama libertà: la libertà dell’uomo e la libertà di Dio, che a uno può far compiere la traiettoria in un lampo – come l’ha fatta compiere a santa Teresina del Bambino Gesù – e a un altro può far compiere la traiettoria di quarant’anni nel deserto, come l’ha fatta compiere a Mosè.
57 – Quindi, tendenza a mettere tutto in comune, nella libertà. Santa Teresina del Bambino Gesù diceva: un sacrificio piuttosto che farlo senza letizia, non fatelo; un sacrificio che non potete fare con letizia, non fatelo.
65 – Le tre cose che abbiamo viste: la memoria di Cristo, l’amore a Cristo, la carità; la koinonìa, la tendenza a mettere tutto in comune; il costruire l’opera, cioè un pezzo di umanità nuova riguarda il quotidiano.
69 – Pensando alla vita nuova, alla umanità nuova che i primi cristiani hanno introdotto nel mondo, che è una tensione, che è una apertura del cuore, che è un’attesa, che è molto più una domanda da bambini, una mendicanza da poveri, che una pretesa di volontà, che un progetto proprio.
Questa mendicanza da poveri, questa domanda da bambini non può essere inventata in un momento; è un assetto, un atteggiamento che implica una concezione della vita, un sentimento della propria persona, un desiderio e una tensione dell’animo, possibile solo nella compagnia di Cristo.
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