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Lettera «N»
Novità del cristianesimo
38 – «La fede cristiana è un nuovo inizio, e non semplicemente una nuova variante culturale di una struttura religiosa sempre in via di sviluppo» (come pretenderebbero pensatori, filosofi e teologi di oggi). «Per questo motivo i nostri Padri sottolineavano con enfasi la novità del cristianesimo».
J.Ratzinger, Cristo, la fede e la sfida delle culture
Ed è una novità perenne, fra mille anni sarà nuovo come oggi.
49 – (Giovanni e Andrea) Sono rimasti tali e quali, ma l’incontro ha cambiato tutto. Anche il loro «tale e quale» è cambiato.
La figura di Giovanni e Andrea con Gesù è il quadro più impressionante di questa novità, perché è il quadro più normale, più ovvio, più spontaneo.
105 – «Per la prima volta, dopo Gesù, abbiamo visto, sotto i nostri occhi, abbiamo appena visto sorgere un mondo nuovo, se non una città; formarsi una società nuova, se non una città: la società moderna, il mondo moderno; costituirsi un mondo, una società, assemblarsi, almeno, crescere, dopo Gesù, senza Gesù. E quel che è peggio, amico mio, non bisogna negarlo, è che ci sono riusciti.
È questo che dà alla nostra generazione, figlio mio, alla tua generazione, e al tempo in cui viviamo, un’importanza capitale; che ti colloca in un punto unico della storia del mondo.» (Ch. Péguy – Véronique. -Dialogo della storia e dell’anima carnale)
146 – Il «sì» di Simone diventa così l’inizio di un rapporto nuovo dell’uomo, della singola persona, con il tutto, con tutta la realtà.
Il rapporto tra uomo e donna tra uomo e donna cambia aspetto; il rapporto tra genitori e figli cambia aspetto; le regole di una educazione cambiano aspetto; il modo di guardare la terra e il cielo cambia aspetto; il modo di alzarsi al mattino o di andare a letto la sera cambia aspetto; il modo di proseguire il proprio lavoro cambia aspetto; il modo di affrontare la pesantezza di una incongruenza cambia aspetto, p di un dubbio che viene, o di un interrogativo che grava sul cuore, diventa diverso; davanti a una morte e davanti a una vita che nasce, l’atteggiamento diventa diverso.
nuovo inizio
37-38 – «L’incarnazione implica un vincolo permanente con questa storia», con la storia di quest’uomo (Gesù), «con questa parola biblica, con questi segni sacramentali, presenza stabile della “carne” di Gesù». Così, «la fede cristiana», ha detto il card. Ratzinger in un’altra occasione, «è un nuovo inizio».
Oltre all’avvenimento cristiano non esiste in tutta la storia qualcosa che sia vero e totale nuovo inizio, totalmente nuovo inizio.
35 – «La fede cristiana è un nuovo inizio, e non semplicemente una nuova variante culturale di una struttura religiosa sempre in via di sviluppo», come pretenderebbero pensatori, filosofi e teologi di oggi.
«Per questo motivo i Padri [della Chiesa] sottolineavano con enfasi la novità del cristianesimo»
nuovo popolo
155-159 – La condizione perché il «sì» di Pietro produca una nuova umanità, un popolo nuovo, quindi un flusso umano diverso, desto, vigile, con una mentalità, con uno sguardo che vede le cose in modo diverso da quello del mondo, perché questo «sì» diventi fecondo, così evidente nella sua fecondità, così decisivo per la storia dell’umanità, così protagonista degli eventi umani, occorre che esso si esalti, si appoggi, costruisca, accetti – accetti – il perdono.
156 – All’origine del popolo nuovo c’è il perdono, su cui si costruisce il «sì» e che viene ottenuto da quel «sì» per tutti.
157 – Il popolo nuovo nasce dal perdono e da una attività inesausta, attività non pagata nella sua costruzione, perché “riesce”: non c’entra nessuna misura, non c’entra riuscire o non riuscire. Dentro il perdono, appoggiati al perdono, di riprende da capo mille volte al giorno.
Il popolo che nasce è uno, uno, uno!
158 – Ogni pezzo di questo popolo nasce da una storia in cui un incontro ha messo insieme le persone e ha segnato la via, una via che ha reso più comprensibile, più facile a capirsi, più facile a seguirsi, più amabile e fecondo il cammino verso la purità.
159 – L’unità del popolo cristiano e l’unità dei singoli gruppi, quelli nati e investiti dalla stessa grazia particolare dello Spirito, o carisma, si costruisce così.
[…] ogni momento è un cosciente passo per raggiungere il Destino.
In tutto ciò, ultimamente, si esaurisce il significato del popolo; si esaurisce per l’eternità.
Il nuovo popolo che Cristo ha portato nel mondo, questo fiume irresistibile – pur nelle vicende tragiche che deve passare – questo popolo è fatto da gente che tutte queste cose, in qualche modo, accetta di viverle; ne sente il riverbero, e là dove non le capisce ancora bene, chiede a Dio la grazia di capire e ai propri fratelli la grazia di essere aiutata.
Nulla
19ss – L’io, il nostro io, è il crocevia fra l’essere e il nulla, tra il bene e il male, dove la misericordia e l’onnipotenza del Mistero si attuano in tutta la loro evidenza.
Sono come sconfinate le due ipotesi: il nulla assoluto, il nulla del nulla […] oppure la responsabilità dell’eterno.
21 – Quante migliaia di citazioni potremmo ammucchiare su questo tema fondamentale, nello sguardo che l’uomo può portare sulla vita! La consistenza delle cose sembra proprio un nulla.
Le cose per l’uomo hanno questa apparenza. La consistenza delle cose, realmente, all’uomo appare così: tutto è niente.
22 – La ragione, che è coscienza della realtà – come noi diciamo – secondo la totalità dei suoi fattori, questa ragione, se si proclama indipendente, è come un soffio di vento che se corre di qua e di là,, non lega nulla, non decide di nulla veramente, non costruisce nulla, non genera nulla.
94 – Ti possono dire: segui i tuoi sentimenti, va’ dove ti porta il cuore, ma dove ti porta il cuore, ma dove ti porta il cuore reso schiavo se non al nulla, all’effimero che è la porta del nulla?
niente
21-22 – Le cose, per l’uomo, hanno questa apparenza.
La consistenza delle cose, realmente, all’uomo appare così: tutto è niente.
29- «Così dice il Signore: Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri per allontanarsi da me? Essi seguirono ciò che è vano» – cioè il niente, il vuoto, il nulla «e diventarono loro stessi vanità».
Ger 2,5
30 – Mario Luzi: «La mente cristiana è piena di attesa / e il passato è un seme del futuro o niente» (Libro di Ipazia).
Niente! Mia madre… niente? No! Mio papà…niente? No! No! Sarebbe diabolico che uno dicesse così.
Ma il passato è niente? No! Non possiamo neanche immaginarlo.
31 – […]due posizioni: quella mondana, che porta al niente, e questa cristiana, che porta al seme che diventa albero, al passato che diventa eternità, alla vita che vince la morte, che attraversa la morte e la vince.
Tutte le mattine siamo costretti a scegliere fra un tutto che finisce nel niente e la vita che ha uno scopo.
33 – La descrizione che il secondo capitolo della Sapienza fa del mondo come niente, come teso al niente, e della mentalità mondana, della saggezza mondana come ricerca del gusto del momento (carpe diem), con – inevitabile questo – l’odio, il sarcasmo, comunque l’estraneità assoluta verso chi parla di bene e di valore, tutto questo è giusto.
inconsistenza
20-22 – A dire il vero, l’inconsistenza delle cose sembra suggerire l’atteggiamento descritto: tutti i salmi tendono a ricordare all’uomo quest’inanità di ogni apparenza.
21 – La consistenza delle cose, realmente, all’uomo appare così: tutto è niente.
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