Riassunto di “Perché la Chiesa”

Riassunto per appunti di “Perché la Chiesa” libro di don Luigi Giussani

editrice Rizzoli

Edizione di riferimento

  1. LA PRETESA PERMANE
  2. AL CUORE DEL PROBLEMA CHIESA
  3. 1° cap. COME INTRODURSI ALL’INTELLIGENZA DELLA CHIESA (PAG.5)
    1. 1 – Un presupposto fondamentale
    2. 2 – In sintonia con il fenomeno (5)
    3. 3 – Mettere a fuoco l’originalità del cristianesimo (8)
    4. 4 – Il cuore del problema-Chiesa (9)
  4. 2° Cap. PRIMA PREMESSA: COME RAGGIUNGERE OGGI LA CERTEZZA SUL FATTO DI CRISTO (13)
    1. 1 – Un fatto del passato (14)
    2. 2 – Una illuminazione interiore (21)
    3. 3 – Lo sguardo ortodosso cattolico (24)
    4. 4 – Uno sguardo valorizzatore (30)
  5. 3° – Cap. SECONDA PREMESSA: DIFFICOLTA’ NEL CAPIRE IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE CRISTIANE (35)
    1. 1 – Accorgersi di una difficoltà
    2. 2 – Il medioevo dal punto di vista della diffusione di una mentalità (37)
    3. 3 – L’umanesimo dal punto di vista della disarticolazione di una mentalità (43)
      1. A) – L’adeguata posizione di un problema
      2. B) L’avvio di un processo di disarticolazione (44)
      3. C) L’uomo frammentato in una molteplicità di ideali (pag.47)
      4. D) L’esaltazione dell’uomo nella tradizione cristiana (pag.50)
    4. 4 – Il Rinascimento dal punto di vista di una natura intesa come fonte ultima dell’energia umana (52)
      1. a) Una speranza irragionevole 
      2. b) La ricerca di una sorgente dell’energia umana (54)
      3. c) La dimenticanza di un fattore della realtà  (56)
    5. 5 – La difficoltà di un uomo concepito astrattamente: il razionalismo (60)
      1. a) Una ragione che non ammette interferenza
      2. b) Due effetti del razionalismo sulla comprensione della Chiesa (pag. 64)
    6. 6 – Il denominatore comune dei 3 fattori descritti: l’uomo al centro? (66)
    7. 2 corollari
      1. Conclusione
    8. 7 – L’intensificazione di un atteggiamento fino all’attualità dello scientismo (69)
    9. 8 – Conclusione (75)
  6. Parte seconda
  7. 1° Cap. LA CONTINUITA’ DI GESU’ CRISTO: radice della coscienza che la Chiesa ha di sé stessa
    1. 1 – La strada che percorreremo (81)
    2. (A)
    3. (B)
    4. (C)
    5. 2 – Il nesso con Gesù Cristo (82)
  8. 2° Cap. I tre fattori costitutivi (91)
    1. 1 – Una realtà comunitaria sociologicamente identificabile (91)
      1. A) – Antica e nuova consapevolezza: la scelta di Dio (94)
      2. B) – Il valore culturale di un concetto nuovo di verità (pag. 100)
      3. C) – Il termine usato: ecclesia Dei (104)
      4. D) – La Chiesa e le «chiese» (pag. 109)
    2. 2 – La comunità investita da una forza dall’alto (112)
      1. A) La consapevolezza di un fatto che ha il potere di cambiare la personalità (114)
      2. B) Un inizio di cambiamento sperimentabile (117)
      3. C) La capacità di pronunciarsi di fronte al mondo, forza di testimonianza e di missione (119)
      4. D) Il documentarsi della energia con cui Cristo attesta il suo dominio sulla storia, il miracolo (121)
    3. 3 – Un nuovo tipo di vita (123)
      1. 1° fattore: un ideale etico (127)
      2. 2° fattore: una connotazione istituzionale (131)
      3. 3° fattore: un’espressione rituale (134)
      4. 4° fattore: un fattore gerarchico (136)
      5. 5° fattore: un fervore di comunicazione, un ideale missionario (140)
      6. 6° fattore: la moralità come dinamismo di un cammino (142)
    4. Conclusione (147)
      1. “Rilievi conclusivi”
  9. IL SEGNO EFFICACE DEL DIVINO NELLA STORIA (152)
  10. COME LA CHIESA HA DEFINITO SE’ STESSA
  11. 1° Cap. Il fattore umano (161)
    1. 1 – Attraverso l’umano (162)
    2. 2 – Implicazioni (168)
      1. a) Inevitabilità dei particolari temperamenti e mentalità
      2. b) attraverso la libertà (176)
        1. 1- Analisi di una obiezione(177)
        2. 2-Lo svelamento della ricerca del vero (179)
      3. C – Attraverso l’ambiente e il momento storico culturale (185)
  12. 2° Cap. UNA MISSIONE DELLA CHIESA VERSO L’UOMO TERRENO (195)
    1. 1 – L’ultima parola sull’uomo e la storia (196)
    2. 2 – Una sollecitazione continua (197)
    3. 3 – La posizione ottimale per affrontare i problemi umani (201)
    4. 4 . I problemi dell’uomo (203)
      1. Categorie fondamentali.
    5. 5 – La Chiesa non ha come compito la soluzione dei problemi umani (204)
    6. 6 – Le facilitazioni della libertà rettamente impostata (207)
    7. 7 – Il lavoro di ogni uomo (208)
    8. 8 – La religiosità non sarà mai integralmente vissuta nella storia (209)
    9. 9 – La tensione morale del cristiano (211)
  13. 3° Cap. IL DIVINO NELLA CHIESA (215)
  14. 1 – Il comunicarsi della verità: comunità, tradizione, magistero (217)
    1. a) Il magistero ordinario (223).
    2. b) Il magistero straordinario (226).
      1. 1 -L’autorità come funzione della vita della comunità (227)
      2. 2 – Nella Chiesa non tutto è dogma (230).
      3. 3 – La traiettoria dell’autocoscienza della Chiesa (234). 
  15. 2 – Il comunicarsi di una realtà divina (237)
    1. a) La grazia soprannaturale, o santificante (238)
    2. b) Attraverso segni efficaci: sacramenti (242)
    3. c) Nella partecipazione libera dell’individuo (249). 
    4. d) Risposta ad un’obiezione (255). 
    5. e) Il sacramento come preghiera (257)
  16. La verifica della presenza del divino nella vita della Chiesa
  17. 1° Cap. Il luogo della verifica: l’esperienza umana (265)
    1. 1 – Ciò che la Chiesa reclama come fattore giudicante (266)
    2. 2 – Un criterio di giudizio utilizzato al culmine della sua espressione (268)
    3. 3. La disponibilità del cuore (269)
    4. Capitolo secondo
  18. 2° Cap. “DAL FRUTTO SI RINOSCE L’ALBERO (273)
    1. 1 – Unità (274)
      1. a) Unità della coscienza
      2. b) Unità come spiegazione della realtà
      3. c) Unità come impostazione di vita
    2. 2 – Santità (283)
      1. a) Il miracolo (287)
      2. b) L’equilibrio (294)
      3. c) L’intensità (297)
    3. 3- Cattolicità (298)
    4. 4 – Apostolicità (303)
    5. Capitolo terzo
  19. 3° Cap. “SE DI SPERANZA FONTANA VIVACE (307)


[Sezione prima]

LA PRETESA PERMANE

Edward Hopper 1939 (ingrandisci)

Parte prima

AL CUORE DEL PROBLEMA CHIESA


  1. Come introdursi all’intelligenza della Chiesa

1° cap. COME INTRODURSI ALL’INTELLIGENZA DELLA CHIESA (PAG.5)


1 – Un presupposto fondamentale

La Chiesa non è solo espressione di vita, qualcosa che nasce dalla vita ma «È» vita.

Chi si accinga a verificare una propria opinione della Chiesa deve tener presente che per l’intelligenza reale di una vita come la Chiesa occorre adeguata convivenza..


CONVIVENZA in:


2 – In sintonia con il fenomeno (5)

La Chiesa E’ vita religiosa.

L’uomo trova solo quello che in qualche modo si connette con qualcosa già presente in lui.

Se la Chiesa è una realtà religiosa, nella misura in cui in me l’aspetto religioso non è attivato o è infantilmente arrestato, in quella misura sarà più difficile poter giudicare oggettivamente, criticamente quel FATTO religioso.

Una corrispondenza deve esistere perché si produca una comprensione.

La prima difficoltà nell’affrontare la Chiesa è una difficoltà di intelligenza, una fatica dovuta alla non disposizione del soggetto rispetto all’oggetto che deve giudicare: una difficoltà di intelligenza causata da una situazione non evoluta del senso religioso.


IL SENSO RELIGIOSO in:


Qualcosa c’è sempre che rende la vita degna ai nostri occhi di essere vissuta e senza la quale anche se non arrivasse ad augurarsi al morte, tutto sarebbe incolore e deludente.

A quella «cosa», qualunque essa sia, l'uomo offre tutta la sua devozione.

Il senso religioso ha come caratteristica sua propria di essere la dimensione ultima inevitabile di ogni gesto, di ogni azione, di ogni tipo di rapporto.

È un livello di domanda o di adesione ultima inestirpabile da ogni istante di vita, perché la

profondità della sua richiesta di SIGNIFICATO si riverbera su ogni passione, iniziativa e gesto.

Esiste in noi una ripugnanza divenuta istintiva a che il senso religioso domini, determini ogni azione coscientemente. (estraneità irrealistica).


SIGNIFICATO in:


3 – Mettere a fuoco l’originalità del cristianesimo (8)

Il cristianesimo è una soluzione al problema religioso, e di questo la Chiesa è strumento, mentre non lo è per problemi politici, sociali ed economici.

Dovremmo dire che vivere la soluzione proposta dal cristianesimo al problema religioso implica che questo sia così vivamente sentito che l’uomo sempre sia pronto a sorprendere l’eventuale corrispondenza di mente e di cuore con il contenuto proposto, senza il quale ogni adesione è ideologia.

È da esso che scaturisce l’ipotesi che il mistero che circonda tutte le cose, che penetra tutte le cose si manifesti all’uomo.


4 – Il cuore del problema-Chiesa (9)

La parola “Chiesa” indica un fenomeno storico il cui unico significato consiste nell’essere per l’uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo  e nell’essere insomma la risposta a questa domanda: 

«Io, che vengo il giorno dopo quello in cui Cristo se ne è andato, come faccio a sapere se veramente si tratta di qualcosa che sommamente mi interessa, e come faccio a saperlo con ragionevole sicurezza?».

Abbiamo già notato come non sia possibile immaginare un problema più grave di questo per l’essere umano, qualunque risposta si dia a tale domanda.

La Chiesa si pone come risposta a tale esigenza di valutazione certa.

Ciò presuppone quindi la serietà della domanda:

«Chi è veramente Cristo?»,

cioè un impegno morale nell’uso della coscienza di fronte al fatto storico dell’annuncio cristiano.


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